mercoledì 14 marzo 2012

"Canta come mangi": gustare la musica dei territori


La canzone dialettale è la grande realtà della canzone d’autore italiana di oggi, una realtà che aumenta vertiginosamente. Cultura locale, territori, identità, nell’epoca artistica della contaminazione - o, come più recentemente si usa dire, della germinazione - sono concetti a rischio inflazione, se non si trovano strade significative di radicamento e creatività in campo poetico, musicale ma anche di altri piani sensoriali come quello del gusto. Cosa meglio di offrire al pubblico una passerella dal vivo di personaggi musicali attivi nel ridare dignità alla propria lingua locale con la musica?
Antonio Silva, anima del Premio Tenco sanremese e ben noto in terra comasca per essere stato per trent’anni brillante preside del Liceo Fermi di Cantù. Silva oltre a dedicarsi alle proprie passioni musicali e culturali (per il Tenco ascolta, in qualità di selezionatore, circa 700 CD di cantautori emergenti: “li ascolto tutti, dalla prima all’ultima traccia, con attenzione”, ha dichiarato convinto), coltivava da tempo quest’idea, che prende forma a Cantù con una mini rassegna musicale e culinaria di qualità, in tre serate da vivere con il gusto della bella emozione il più possibile sinestesica.
Gli appuntamenti del ciclo “Canta come mangi”, in cartellone da venerdì 23 marzo (dettagli su www.teatrosanteodoro.it) non saranno né specialistici contesti etnomusicologici né, tantomeno, serate da sagra paesana. C’è sempre più canzone dialettale che si colloca nell’area intrigante della canzone d’autore, con la ripresa dei linguaggi delle realtà particolari a far da richiamo. Se poi a parlare e far musica, fra gli elementi identificativi di una comunità, si riesce ad unire l’esperienza del mangiare, tanto meglio. Duecento i posti al San Teodoro, un’ottantina quelli che permetteranno di abbinare all’emozione d’ascolto quella culinaria (patron lo chef  Romano Pirazzi): un’occasione gustosa per confrontare come gli artisti leggono oggi le proprie radici e i propri territori, passando per il linguaggio parlato ma anche portando in luce – ed è ciò che ci interessa maggiormente - i percorsi musicali. E’ indubbio infatti che, mentre al sud il legame forte con la lingua parlata della cultura del territorio vale anche per ritmi e sonorità (esempio lampante, pizzica e taranta), al nord a risultare più invasivamente sono musicalità  country o irish, non proprio riconducibili alla radice popolare locale più immediata. Scelte della storia recente, tutte da considerare verificandole con quelle degli ospiti invitati a Cantù il 23 marzo con il Nord de I Luf, Yo Yo Mundi e il Bepi, il 20 aprile con il Centro del romanesco Piotta, Cisco, Gastone Pietrucci, l’11 maggio con il Sud di Alessio Lega, Roberta Carrieri e Peppe Voltarelli.

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